COP 26 E CAMBIAMENTI CLIMATICI
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COP 26 E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Si è tenuto a Glasgow, in Gran Bretagna, il 26esimo vertice annuale della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, COP26, l'evento che vede riuniti da quasi tre decenni quasi tutti i Paesi della terra per i vertici globali sul clima – chiamati COP –  Conferenza delle Parti” con l'obiettivo di trasformare il cambiamento climatico una priorità globale.

 
4 i pilastri su cui si è costruito l'incontro:
 
1. Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C
Ad ogni Paese viene richiesto di presentare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni entro il 2030 che siano allineati con il raggiungimento di un sistema a zero emissioni nette entro la metà del secolo, accelerando il processo di fuoriuscita dal carbone, riducendo la deforestazione; accelerando la transizione verso i veicoli elettrici e incoraggiando gli investimenti nelle energie rinnovabili.
 
2. Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali
La COP26 lavora per incoraggiare i Paesi colpiti dai cambiamenti climatici e metterli in condizioni di: proteggere e ripristinare gli ecosistemi; costruire difese, sistemi di allerta, infrastrutture e agricolture più resilienti per contrastare la perdita di abitazioni, mezzi di sussistenza e persino di vite umane
 
3. Mobilitare i finanziamenti
I Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima. Le istituzioni finanziarie internazionali devono fare la loro parte e lavorare per liberare le migliaia di miliardi che la finanza pubblica e quella privata dovranno impiegare per raggiungere zero emissioni nette globali.
 
4. Collaborare
La COP26 si pone l'obiettivo di lavorare insieme per finalizzare il “Libro delle Regole” di Parigi (le regole dettagliate necessarie per rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi) e accelerare le attività volte ad affrontare la crisi climatica rafforzando la collaborazione tra i governi, le imprese e la società civile.
 
LE DECISIONI DEL SUMMIT COP26
Sono numerosi i testi approvati nel contesto della Conferenza:
  • Ndcs - Si è stabilito che, a partire dal 2025, i Paesi avranno impegni comuni di riduzione delle emissioni su un periodo di 10 anni in modo da essere anche confrontabili tra loro. Dato che però non tutti erano d’accordo, è possibile presentare i propri impegni anche dal 2030. Inoltre, gli Stati che fino a ora non hanno aggiornato i propri Ndcs dovranno farlo entro la Cop 27 (Egitto).
  • Finanza climatica – Pianificati vertici ad hoc, che si dovranno tenere tra il 2022 e il 2024 attraverso quattro riunioni annuali, sul tema dell'aiuto ai Paesi in via di sviluppo per progredire grazie a tecnologie a basso impatto climatico
  • Adattamento – Sono stati raddoppiati i fondi internazionali per una misura che i Paesi vulnerabili ritengono fondamentale e attraverso un programma dedicato, sarà monitorata l’implementazione delle attività di adattamento nei diversi Paesi.
  • Trasparenza – È stato adottato un nuovo metodo di reportistica a partire dal 2024 per consentire che i Paesi utilizzino le stesse metriche per rendicontare le proprie emissioni gas serra. 
  • Mercato del carbonio – Sono state prese decisioni per capire come rendere operativo un nuovo mercato globale del carbonio. 
 
A margine della Conferenza ci sono stati presi diversi impegni, di tipo bilaterale e multilaterale, tra i Paesi partecipanti, tra i quali:
 
  • Accordo tra Cina e Usa – Cina e Usa intendono cooperare nei prossimi mesi attraverso l’istituzione di un tavolo congiunto per il rispetto dell’Accordo di Parigi e con l'obiettivo di massimizzare i benefici sociali della transizione verso l'energia pulita, di lavorare su politiche per incoraggiare la decarbonizzazione e su aree chiave legate all'economia circolare per implementare nuove tecnologie di stoccaggio della CO2. Inoltre le due Nazioni puntano a mitigare gli effetti sul riscaldamento globale da parte delle fuoriuscite di metano.
  • Global Methane Pledge - Firmato da oltre 100 Paesi, si tratta di un impegno volto a ridurre collettivamente le emissioni globali di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. 
  • Dichiarazione di Glasgow sulle foreste – Oltre 140 Paesi, che rappresentano l’85% delle foreste nel mondo, hanno firmato questo impegno che mira a invertire il trend negativo della deforestazione entro il 2030. I Paesi intendono mettere a disposizione 16,5 miliardi di euro (10 miliardi pubblici) per raggiungere l’obiettivo, il documento è stato sottoscritto anche da Ue, Usa, Cina e Brasile.
  • BogaFine dell’era dei combustili fossili – Costituzione della Beyond oil and gas alliance, una coalizione che intende elevare l’ambizione per procedere all’eliminazione di petrolio e gas dal mix energetico dei Paesi. L’iniziativa, presieduta da Danimarca e Costa Rica, è stata sottoscritta al momento solo da 11 Parti È possibile prendere parte come “Core member”, dove ci si impegna a non concedere più concessioni per le attività di produzione ed esplorazione di petrolio e gas; “Associate member”, per impegnarsi a tagliare i sussidi rivolti a gas e petrolio (sia all’estero sia sul territorio nazionale); “Friend”, al fine di allineare l’uso di gas e petrolio per rispettare l’Accordo di Parigi. 

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